Premessa

In sede di Manovra finanziaria 2021 (Legge n. 178/2020, art. 1 commi 20-22 ) era stata prevista l’introduzione del cd. “anno bianco contributivo”, ovvero la possibilità di un esonero parziale dal versamento dei contributi dovuti alla gestione AGO (Artigiani e Commercianti), INPS Gestione Separata e contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle Casse di Previdenza (escluso il contributo integrativo).

Le disposizioni contenute in Manovra hanno tratteggiato i presupposti per l’esonero: la percezione nel periodo d’imposta 2019 di un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e l’aver subito nel 2020 un calo del fatturato e dei corrispettivi non inferiore al 33% rispetto a quelli del 2019.

La concreta attuazione della disposizione, ai sensi del comma 21, era stata demandata ad uno o più decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi (teoricamente) entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Tale decreto, tuttavia, a tutt’oggi è disponibile solo in bozza.

Da questo ritardo è scaturito un cortocircuito nelle scadenze che ha interessato nello specifico Artigiani e Commercianti, teoricamente chiamati a versare lunedì 17 maggio la prima rata dei contributi fissi dovuti per il 2021, senza aver avuto modo di far valere eventuali condizioni di esonero.

In ragione di ciò, è stato concesso il rinvio, la cui “formalizzazione” è stata affidata al messaggio Inps n. 1911/2021 qui in commento.

Chi versa la prima rata INPS Artigiani e Commercianti 2021 ad agosto

Il contenuto del messaggio Inps n. 1911 del 13 maggio 2021 non lascia spazio a fraintendimenti: posto che l’art. 1, comma 21 , della legge n. 178/2020, demanda la definizione dei criteri e delle modalità per la concessione dell’esonero dal versamento dei contributi ai sensi della legge n. 178/2020 all’adozione di uno o più decreti da parte del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, decreti il cui iter di pubblicazione è ancora in corso di definizione, a seguito di espresso nullaosta in tal senso da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il pagamento della prima rata dei contributi richiesti con l’emissione 2021, dovuti dai soggetti iscritti alle gestioni autonome speciali dell’INPS degli artigiani e degli esercenti attività commerciali è differito al 20 agosto 2021.

Il rinvio al 20 agosto 2021 del versamento della prima rata dei contributi fissi ART/COMM, in scadenza originariamente lunedì 17 maggio, è concessa a tutti i soggetti chiamati al versamento, indipendentemente dal fatto che gli stessi rientrino o meno nella previsione di cui ai commi 20-22 dell’art. 1 , legge n. 178/2020.

L’ “anno bianco” per Artigiani e Commercianti

Come si è detto, il rinvio del versamento della prima rata di contribuzione spetta indistintamente a tutti gli iscritti alla gestione AGO artigiani e commercianti, indipendentemente dal fatto che possano o meno rientrare nella previsione del cd. “anno bianco”.

Quanto sopra poiché la misura ora introdotta deve intendersi come una “misura ponte”, la cui finalità è consentire di poter disporre dei tempi tecnici necessari per l’emanazione del decreto attuativo, cui seguirà la messa a disposizione delle necessarie procedure cui gli aventi diritto dovranno attenersi al fine di presentare apposita domanda volta a far valere le condizioni di esonero.

Ne consegue che i soggetti che non potranno beneficiare dell’esonero saranno chiamati in data 20 agosto 2021 a versare sia la prima che la seconda rata di contribuzione fissa INPS ART/COMM.

Per quanto riguarda, invece, la posizione di coloro a favore dei quali il beneficio risulterà spettante, occorre considerare che – seppure il decreto attuativo non sia stato ufficialmente emanato, e quindi basandosi esclusivamente sulla bozza sinora conosciuta – le condizioni per accedere all’esonero parziale dal versamento dei contributi risultano essere molteplici, e più stringenti rispetto a quanto previsto dalla Manovra finanziaria.

Secondo tale bozza, infatti, per accedere al beneficio i soggetti interessati dovranno presentare un’apposita domanda all’Inps, entro il 31 luglio 2021, autocertificando il rispetto dei seguenti requisiti:

L’Inps, alla presentazione delle domande di esonero da parte dei contribuenti, eseguirà una preliminare verifica dei requisiti, e concederà o negherà l’esonero contributivo.

Tale esonero, per quanto riguarda la gestione ART/COMM, riveste le seguenti caratteristiche:

Si noti che l’ammontare dell’esonero è di massimo 3.000 euro, potenzialmente rivedibile al ribasso. Ciò in quanto l’Inps, a fronte di tutte le richieste che perverranno, dovrà confrontarsi con lo stanziamento di bilancio disponibile, e laddove ci si trovasse in presenza di domande cui corrispondono somme eccedenti lo stanziamento stesso, si andrà a riparto.

L’esonero, in conclusione, spetterà  – stante, lo ripetiamo, la bozza di decreto – solo a coloro che rispettano tutte le condizioni sovra elencate, e che presenteranno istanza entro il 31 luglio 2021 con esito positivo.

Occorre inoltre ricordare che anche successivamente all’accoglimento delle domande, l’Inps potrà comunque eseguire ulteriori controlli, e laddove il beneficio si rivelasse come non spettante saranno richiesti i contributi non versati, maggiorati di sanzioni.

Conclusioni

Per concludere, un cenno alle altre gestioni interessate dal cd. “anno bianco”.

L’esonero, sostanzialmente alle stesse condizioni sovra indicate, spetta anche agli iscritti alla Gestione Separata. Anche questi contribuenti dovranno (secondo la bozza di decreto) presentare domanda entro il 31 luglio 2021, e potranno far valere l’esonero eventualmente concesso in sede di versamento degli acconti INPS GS dovuti per l’anno 2021.

Per quanto riguarda gli iscritti alle Casse di Previdenza, fermi restando i requisiti, la bozza prevede la presentazione della domanda di esonero entro il diverso termine del 31 ottobre 2021 (con il rischio che l’esonero si renda di fatto non applicabile per quelle casse professionali che richiedono il versamento dei contributi relativi al 2021 nel 2022).

Sul punto, le Casse di Previdenza hanno richiesto un incontro con il Ministero, volto ad ottenere i necessari chiarimenti, e pertanto la situazione risulta al momento ancora dinamica. L’intera questione sarà pertanto oggetto di successivi approfondimenti non appena i necessari decreti attuativi saranno definitivamente emanati.

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